venerdì 24 febbraio 2017

Archiviato caso di diffamazione a mezzo stampa. Accolta la tesi difensiva dell'avvocato Davide Tutino


Tribunale di Catania. Importante decisione a tutela del giornalismo d'inchiesta. Niente giudizio per il direttore di ienesicule Marco Benanti. Accolta la tesi difensiva dell'avvocato Davide Tutino. 

Il provvedimento del Giudice Marina Rizza, riconosce un ruolo fondamentale al giornalismo d'inchiesta: "alla luce del quadro normativo e giurisprudenziale costituzionalmente orientato -scrive nelle motivazioni del provvedimento che dispone l'archiviazione del procedimento penale a carico di Marco Benanti e Ignazio De Luca il Gup Marina Rizza- ‘il giornalismo d’inchiesta’, quale species distinta ed ontologicamente diversa dal ‘giornalismo di informazione’ in tutte le sue articolazioni e tipologie, deve beneficiare di una disciplina meno rigorosa, per quel che riguarda le limitazioni connesse alla sua libera esplicazione in relazione agli interessi con essa confliggenti, venendo altrimenti necessariamente ‘snaturato’ e privato delle sue connotazioni essenziali che lo differenziano appunto dalla mera cronaca”.

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18/12/2015
Si è celebrata un’importante vittoria per il giornalismo d’inchiesta nelle aule del tribunale di Catania. Il giudice Marina Rizza ha infatti disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico di Marco Benanti e Ignazio De Luca, collaboratori in passato di Paesi Etnei Oggi, querelati dal sindaco di Catania Enzo Bianco che aveva anche chiesto il sequestro della testata online Ienesicule o l’oscuramento dell’inchiesta giornalistica che lo riguardava. Il giudice dell’udienza preliminare nel disporre l’archiviazione ha accolto gran parte delle tesi difensive argomentate durante il dibattimento da Fabio Cantarella difensore di Marco Benanti insieme all’avvocato Davide Tutino. C’è da dire che la Procura della Repubblica di Catania, con il pubblico ministero Fabio Regolo, non ravvisando alcuna diffamazione ma il corretto esercizio del diritto di critica, aveva chiesto l’archiviazione dell’indagine ma il sindaco Bianco si era opposto.

E’ importante il principio che riafferma il giudice Marina Rizza nel disporre l’archiviazione: “…alla luce del quadro normativo e giurisprudenziale costituzionalmente orientato …. ‘il giornalismo d’inchiesta’, quale species distinta ed ontologicamente diversa dal ‘giornalismo di informazione’ in tutte le sue articolazioni e tipologie, debba beneficiare di una disciplina meno rigorosa, per quel che riguarda le limitazioni connesse alla sua libera esplicazione in relazione agli interessi con essa confliggenti, venendo altrimenti necessariamente ‘snaturato’ e privato delle sue connotazioni essenziali che lo differenziano appunto dalla mera cronaca”.

E aggiunge il giudice Rizza nelle motivazioni: “…tornando alla fattispecie che ci occupa, è innegabile che il fatto descritto nell’articolo sia veritiero, essendosi il giornalista limitato a riportare il contenuto di un’intervista rilasciatagli dalla cd. “za Rosa”, titolare di una rivendita di panini, nel corso della quale essa stessa ha espresso la sua preferenza, rispetto ad eventuali altri candidati, per il sindaco Bianco, ed essendo parimenti veritiera l’informazione concernente i rapporti di parentela tra la predetta ‘Za Rosa’ ed un soggetto indagato in relazione al reato previsto dall’art. 416bis c.p (destinatario per tale ragione di ordinanza cautelare). Né può sostenersi – continua il giudice Marina Rizza- che il fatto appena descritto sia privo di profili di pubblico interesse, presentando all’opposto rilievo per la collettività dei cittadini l’informazione concernente il bacino elettorale di cui dispone l’uno piuttosto che l’altro esponente politico, specie in un contesto territoriale e socio-culturale tristemente caratterizzato da fenomeni di corruzione o comunque di condizionamento elettorale. Peraltro – conclude il giudice nel procedimento che dispone l’archiviazione- l’articolo si limita a riportare la manifestazione di preferenza elettorale espressa dalla ‘za Rosa’, a prescindere da qualsivoglia valutazione sulla strumentalità o meno di tale affermazione e, conseguentemente, sull’effettivo mantenimento di tale proposito nel segreto delle urne, valutazione che il lettore è libero di compiere, non avendo il giornalista espresso alcuna opinione in proposito…”.

Fonte: http://www.paesietneioggi.it/articolo.php?aid=4789

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